Autostima: sei pratiche per aumentarla
Autostima significa sentirsi adeguati alla vita e alle sue richieste. Più in particolare, significa avere:
- fiducia nelle proprie capacità di pensare e di superare le sfide fondamentali della vita;
- fiducia nel proprio diritto al successo e alla felicità, nel proprio diritto di affermare le proprie necessità e desideri, e di godersi i frutti dei propri sforzi.
Queste convinzioni riguardo se stessi sono motivanti, ispirano il comportamento.
L’autostima dipende dal comportamento
A sua volta, la nostra autostima è direttamente influenzata dalle nostre azioni. Tra le nostre azioni e la nostra autostima esiste un continuo circolo di feedback: il livello della nostra autostima influenza le nostre azioni, e viceversa.
Se mi fido della mia mente e del mio giudizio, è più probabile che io usi la testa. Usando la testa e mettendo la giusta consapevolezza in quello che faccio, la mia vita funziona meglio. Questo rafforza la fiducia nella mia mente.
Se ho una bassa stima di me, è più probabile che io rinunci o che compia il gesto di provare, senza in realtà dare il meglio di me.
Se io persevero, è probabile che i miei successi siano più numerosi dei miei insuccessi. Se non persevero, è probabile che a essere più numerosi siano gli insuccessi. In ciascuno dei due casi, ne uscirà rafforzata la mia visione di me.
Se ho rispetto per me stesso ed esigo che gli altri mi trattino con rispetto, emetto dei segnali e mi comporto in modi che aumentano la probabilità di una risposta appropriata da parte degli altri. E quando questa risposta arriva la mia convinzione iniziale ne esce rafforzata e confermata.
Se manco di rispetto per me stesso e di conseguenza accetto come naturale la scortesia, l’abuso o lo sfruttamento da parte degli altri, inconsciamente lo trasmetto, e alcuni mi tratteranno come io stimo naturale. Quando questo succede e io mi ci sottometto, il mio rispetto per me stesso ne esce ancora più deteriorato. (N. Branden, I sei pilastri dell’autostima)
Avere fiducia nel proprio diritto al successo e alla felicità non è così scontato.
A volte, il nostro dialogo interno ci racconta che:
- non meritiamo la felicità
- non può durare
- finiremo sicuramente con il sedere per terra
- essendo più felici di quanto siano mai stati i nostri genitori li stiamo uccidendo
- la vita non è così
- gli altri saranno invidiosi di noi e ci odieranno
- la felicità è solo un’illusione
- nessun altro è felice e allora perché dovremmo esserlo noi
- …
Conseguenze dell’autostima
- sul nostro modo di operare al lavoro e di trattare con le altre persone
- sul grado di successo che otterremo
- sul raggiungimento dei nostri traguardi
- nell’ambito più personale, determina di chi è probabile che c’innamoriamo
- come interagiamo con il coniuge, i figli, gli amici
- quale livello di felicità personale riusciremo a raggiungere
Sei pratiche per l’autostima
Perché si parla di pratiche? Perché è quello che una persona fa ad essere importante: abbiamo già ricordato che esiste un continuo circolo di feedback tra le nostre azioni e il nostro livello di autostima. Vediamole una ad una.
1) La pratica di vivere consapevolmente
- vivere responsabilmente nei confronti della realtà. Non deve piacerci per forza quello che vediamo, ma riconosciamo che le cose sono come sono. Se desidero comprare un’auto nuova ma i soldi mi bastano appena per vivere, il mio desiderio non trasforma la realtà per rendere giustificabile e razionale l’acquisto
- essere presenti in quello che si sta facendo mentre lo si sta facendo
- preoccuparsi di vedere “dove si è” rispetto ai propri obiettivi e cercare feedback dall’ambiente
- essere aperti a nuove conoscenze e a nuovi punti di vista, e disponibili a mettere in discussione le vecchie convinzioni
- preoccuparsi di capire il mondo intorno a noi
2) La pratica dell’accettazione di sé
L’accettazione di sé comporta la disponibilità a riconoscere, senza negazioni o evasioni, che
pensiamo quello che pensiamo, sentiamo quello che sentiamo, desideriamo quello che desideriamo, abbiamo fatto quello che abbiamo fatto e siamo quello che siamo.
3) La pratica del senso di responsabilità
- della realizzazione dei miei desideri (nessuno mi deve la loro realizzazione)
- delle mie scelte e delle mie azioni
- del livello di consapevolezza che metto
- nel mio lavoro
- nelle mie relazioni con gli altri
- di come uso il tempo
- della scelta o dell’accettazione dei valori secondo cui vivo
- del miglioramento della mia autostima
4) La pratica dell’affermazione di sé
Affermare se stessi non significa sgomitare o assumere un atteggiamento competitivo: significa non evitare il confronto con chi la pensa diversamente da noi, per compiacerlo, placarlo o semplicemente per essere accettati.
Affermare se stessi significa rendere onore ai propri desideri e valori, e cercare una forma giusta per esprimerli nella realtà.
E’ una pratica che richiede coraggio, e a volte è più facile arrendersi e sacrificarsi, a costo di tradire se stessi. Affermare se stessi nelle occasioni in cui non è facile aumenta significativamente l’autostima.
5) La pratica di porsi obiettivi
- prendersi la responsabilità di formulare consapevolmente e correttamente i propri obiettivi
- identificare le azioni necessarie per raggiungerli
- monitorare i risultati, in modo che il proprio comportamento sia in linea con gli obiettivi posti
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6) La pratica dell’integrità personale
L’integrità è l’allineamento tra valori, convinzioni e comportamento. Quando il nostro comportamento è un’espressione dei valori che professiamo, quando ideali e pratica coincidono, allora c’è integrità.
Uno dei modi per ingannarsi è “Lo saprò solo io”. Lo so solo io che non ho intenzione di mantenere la promessa che sto facendo, mica lo racconto a tutti.
Questo ragionamento implica che è solo il giudizio degli altri ad essere importante, e il mio non conta. Ma, se parliamo di autostima, ho più da temere dal mio giudizio che da quello degli altri.
Queste pratiche che generano una buona stima di sé ne sono anche espressione; sono in una relazione di causa-effetto reciproca con l’autostima. Anche per questo, più si mettono in atto queste pratiche, più aumenta l’autostima, più cresce il bisogno di esse. Se non vengono applicate l’autostima decresce.
Come per l’esercizio fisico, allenarci, all’inizio, risulta molto difficile. Via via che le condizioni migliorano diventa sempre più facile e meno pesante. Tra l’altro, sono i piccoli miglioramenti a fare la differenza, non pensiamo di doverle praticare tutte il 100% delle volte.