Counseling a Bologna

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Counseling certificato Assocounseling a Bologna

Uno degli ostacoli che le persone spesso incontrano è un’idea, ampiamente diffusa, che può rappresentare un ostacolo in qualsiasi lavoro di sviluppo personale.

E’ l’idea che nel modo di vivere e interagire con il resto del mondo e con noi stessi esista la «normalità».

Poiché non abbiamo accesso alle menti altrui, crediamo che i nostri pensieri siano differenti: bizzarri, eccentrici, in qualche modo «anormali». Supponiamo che la nostra tendenza alla negatività, le nostre preoccupazioni e il costante rumore mentale che sentiamo siano qualcosa che gli altri non devono affrontare. Loro sono normali, io no.

Anche se quello che costituisce la normalità non è mai chiaro, e non sappiamo con precisione di cosa si tratti, in qualche modo sappiamo di non rientrarci.

Se siamo portati a pensare sempre in negativo, allora la «normalità» rappresenta tutte quelle qualità che ci mancano o – più probabilmente – quelle che riteniamo di non possedere. Abbiamo accesso alla nostra mente e quindi conosciamo bene alcune delle follie di cui siamo convinti: sappiamo quello che abbiamo fatto e di cui non siamo orgogliosi, del dolore che abbiamo causato alle persone che amiamo e di ciò che facciamo quotidianamente, ma che non vorremmo fare. Ma non sappiamo niente degli altri.

Il counseling è focalizzato sul concetto di salute, intesa non come assenza di malattia, ma come sviluppo e promozione del benessere della persona che comprende autonomia, libertà, autorealizzazione, empowerment. La persona viene considerata come un tutto che interagisce sinergicamente con l’ambiente in cui è inserito.

È l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi! (Seneca)

Il counseling nasce agli inizi del XX secolo negli Stati Uniti, quando alcuni operatori sociali adottano questo termine per definire l’attività di ricollocazione sociale e professionale destinata ai reduci di guerra.  Nel 1951 il termine counseling, o counselling, è usato dallo psicologo statunitense Carl Rogers per indicare una relazione nella quale il cliente è supportato, ma senza rinunciare alla libertà di scelta e alla propria responsabilità. Il counseling non appartiene alla classe delle cosiddette “psicoterapie”, ma si inscrive nel  movimento umanistico-esistenziale e olistico finalizzato alla prevenzione dei problemi psicologici e teso all’abbandono dei modelli centrati sulla psicopatologia.

 

L’obiettivo del counseling è aiutare il cliente a:

  • superare una difficoltà o un disagio che la persona sta affrontando in relazione a particolari  situazioni contingenti (es. conflitti relazionali, decisioni, stress, ecc.)
  • raggiungere  obiettivi importanti per la persona.

Definizione elaborata dal Comitato Scientifico di AssoCounseling in data 2 aprile 2011: 


Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.  E’ un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.  

A chi può essere utile il Counseling?

Alle persone che sperimentano uno di questi segnali: 

  • sentirsi inadeguate
  • provare spesso un senso di disagio
  • sentire l’urgenza di cambiare la propria situazione
  • scontrarsi spesso con amici, familiari e colleghi
  • non sapere quale decisione prendere
  • sentirsi stressate
  • pensare di meritare di più di ciò che stanno ottenendo

 

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