Ansia: cause, sintomi e la sua relazione con la paura
In questo periodo moltissime persone soffrono di ansia. Abbiamo molti motivi che potrebbero renderci ansiosi:
- la pandemia e gli effetti del lockdown
- la guerra e le sue conseguenze
- la crisi economica e l’inflazione
- le eventuali preoccupazioni personali (malattie, problemi familiari o professionali, ecc.).
A incrementare l’ansia c’è il fatto che la società in cui viviamo è in gran parte fondata sull’apparire (sarò all’altezza delle aspettative degli altri?) ed è anche molto competitiva (sarò abbastanza bravo/a?).
In questo periodo, anche gli adolescenti, spesso, soffrono di ansia.
Una delle manifestazioni più frequenti dell’ansia nei bambini e negli adolescenti è il rifiuto della scuola. Alcuni bambini si lamentano direttamente della loro ansia, descrivendola in termini di preoccupazioni, ad esempio “Sono preoccupato che non ti rivedrò mai più” (ansia da separazione) o “sono preoccupato del fatto che i miei compagni rideranno di me” (disturbo d’ansia sociale). Ma la maggior parte dei bambini manifesta il proprio disagio con disturbi somatici: “Non posso andare a scuola perché ho mal di stomaco”. Questi bambini spesso stanno dicendo la verità, in quanto mal di stomaco, nausea, mal di testa, e problemi di sonno spesso si sviluppano in bambini con ansia.
L’ansia, che tu ci creda o meno, è qualcosa di buono, che contribuisce alla tua sopravvivenza e sicurezza ed è utile per preservare la specie umana. Perché tu — come qualsiasi essere umano «normale» — sei nato e sei stato educato per avere desideri, preferenze e obiettivi, e se non avessi assolutamente alcun tipo di ansia e non ti preoccupassi minimamente di realizzare i tuoi desideri, sopporteresti anche cose sgradevoli — come gli insuccessi, la disapprovazione degli altri, i pericoli, le aggressioni e persino i tentativi di ucciderti — e non faresti nulla per contrastarle o sfuggirvi. L’ansia, fondamentalmente, è un insieme di sensazioni di disagio e di tendenze ad agire che ti rende consapevole che stanno accadendo o potrebbero accadere degli eventi spiacevoli — ovvero cose che vanno contro i tuoi desideri — e ti avvisano che dovresti fare qualcosa per evitarlo. Così, se corri il pericolo di subire un attacco, e desideri restare illeso, puoi scegliere fra diverse azioni possibili, come scappare, contrattaccare il nemico, cercare l’aiuto di potenziali protettori, chiamare la polizia, convincere il nemico a lasciarti stare e così via. Ma probabilmente non faresti niente di tutto questo se non fossi per nulla preoccupato, all’erta, ansioso, teso, cauto, vigile o in preda al panico. Forse percepiresti il pericolo dell’attacco, ma non faresti nulla a riguardo. (Albert Ellis)
Che differenza c’è tra ansia e paura?
La paura è uno stato d’allarme che compare a fronte della percezione di un pericolo o di una minaccia alla propria sicurezza e incolumità.
L’ansia è uno stato emotivo prolungato, a fronte della previsione che una circostanza, evento o situazione futura potrebbe rappresentare una minaccia angosciante e incontrollabile per i propri interessi vitali.
La paura è un’emozione universale che indica un pericolo imminente. E’ quindi molto utile.
L’ansia è sempre rivolta al futuro, ed è un’esperienza più duratura della paura. Non diventiamo ansiosi pensando a ciò che è già accaduto, ma immaginando eventi negativi o catastrofici che potrebbero verificarsi nel futuro. Viene introdotta dal pensiero “E se…?”.
- E se al momento dell’esame non mi ricordassi più niente?
- E se alla riunione dico solo banalità e vengo giudicato negativamente dai colleghi?
- E se perdessi il lavoro?
- E se vado alla festa, non riesco a parlare con nessuno e rimango isolato? cosa penseranno di me?
- E se mi ammalassi, o la mia malattia si aggravasse?
La paura è il cuore di ogni stato d’ansia.
Supponiamo che una persona, che si trovi a partecipare ad una riunione, diventi ansiosa. “E se mi fanno una domanda a cui non so rispondere? Farò la figura dell’incompetente…”
In questo caso, la paura sottostante l’ansia è l’imbarazzo.
Proviamo ad identificare la paura sottostante ai nostri stati d’ansia.
Stato d’ansia | Paura principale |
---|---|
Descrivete brevemente ciò che vi rende ansiosi. Quali situazioni o eventi scatenano la vostra ansia? Quando è più probabile che vi sentite in ansia? | Identificate la paura centrale della vostra ansia. Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere e di cui avete paura? Qual è l’evento catastrofico che temete? |
1 | 1 |
2 | 2 |
3 | 3 |
Potremmo avere difficoltà ad identificare la paura centrale nel momento in cui ci sentiamo ansiosi. Chiediamo a noi stessi: “Cosa c’è di così minaccioso o angosciante in questa situazione?”. A volte, la paura centrale dell’ansia è semplicemente la paura di essere in ansia.
I sintomi dell’ansia
L’ansia ci condiziona nel corpo, nelle emozioni, nei comportamenti e nel modo di pensare. Potremmo non rendercene conto mentre siamo in ansia, ma pensiamo, ci comportiamo e ci sentiamo in modo diverso da quando non siamo in ansia. Ecco alcuni effetti comuni dell’ansia:
Sintomi fisici
- ritmo cardiaco accelerato
- respiro corto, accelerato
- dolore o pressione al petto
- sensazione di soffocamento
- vertigini, stordimento
- sudorazione, vampate di calore, brividi
- nausea, mal di stomaco, diarrea
- tremori, tremito
- stanchezza, instabilità, debolezza
- tensione muscolare, rigidità
- bocca secca
Sintomi cognitivi
- pensare di perdere il controllo, di essere incapace di gestire le situazioni
- pensare di ferirsi o di morire
- pensare di impazzire
- pensare di essere valutati negativamente dagli altri
- pensieri, immagini o ricordi spaventosi
- percezione di irrealtà o distacco dalla realtà
- scarsa concentrazione, confusione, distrazione
- attenzione limitata, eccesso di vigilanza rivolta a possibili minacce
- scarsa memoria
- difficoltà di ragionamento, scarsa obiettività
Sintomi comportamentali
- evitare situazioni o occasioni potenzialmente minacciose
- fuggire, allontanarsi
- cercare sicurezza o rassicurazioni
- irrequietezza, agitazione, incapacità di stare fermo
- iperventilazione
- incapacità di movimento, immobilità
- difficoltà a parlare
Sintomi emotivi
- sentirsi nervosi, tesi, agitati
- sentirsi spaventati, impauriti
- sentirsi irritabili, irascibili, facili all’eccesso d’ira
- essere impazienti, frustrati
Pensare pericolosamente
Riguardo all’ansia, ci sono due aspetti importanti da evidenziare:
- L’ansia varia moltissimo da persona a persona, da situazione a situazione.
- L’ansia regredisce naturalmente se lasciata a se stessa.
Se l’ansia regredisce naturalmente, come facciamo a renderla un’esperienza duratura?
Facciamo un esempio.
Supponiamo che Carlo e Gianni stiano imparando a guidare. Durante le prime guide, tengono il volante con forza, e tutti i loro muscoli sono tesi. Quando incontrano un’auto che viene in senso contrario al loro rallentano fin quasi a fermarsi, nonostante si trovino su una strada a due corsie. Sono preoccupatissimi di tutti gli imprevisti che potrebbero accadere.
Nelle guide successive, Carlo è progressivamente più rilassato: man mano che il tempo passa e l’esperienza aumenta si sente sempre più a suo agio. Gianni, invece, continua a provare la stessa ansia della prima volta che ha guidato: è teso e si raffigura pericoli di ogni sorta.
Da cosa dipende questa differenza?
I pensieri di Carlo | I pensieri di Gianni |
---|---|
Guidare comporta un rischio accettabile | Guidare è pericoloso |
Posso imparare a guidare sempre meglio | Guido malissimo e non imparerò mai a guidare bene |
Meglio superare subito le mie paure | Meglio restare al sicuro ed evitare di guidare |
Devo rimanere concentrato su quello che faccio | Se sono così preoccupato significa che guidare deve essere pericoloso |
Cambiare il modo in cui pensiamo per cambiare il modo in cui ci sentiamo
Il pensiero catastrofico è molto rapido e automatico: senza rendercene conto, cominciamo a pensare in modo ansioso, e scrutiamo l’ambiente per cercare i segnali di pericolo.
Diventare consapevoli di questi pensieri può essere di grande aiuto.
Motivo d’ansia | Probabilità sovrastimata | Gravità sovrastimata |
---|---|---|
Descrivete brevemente la situazione. Cosa vi ha fatto sentire in ansia? | Qual è il risultato negativo che temete? Quale pensate che sia la probabilità di questo risultato negativo? | Qual è il peggior esito possibile di questa situazione? Qual è la catastrofe a cui avete pensato? Quanto può andar male? |
1 | ||
2 | ||
3 |
Motivo dell’ansia | Incapacità sovrastimata | Reazione desiderata |
---|---|---|
Descrivete brevemente la situazione. Cosa vi ha fatto sentire in ansia? | Quali delle vostre azioni dimostrano debolezza o impotenza in questa situazione? In che modo siete sopraffatti dalla situazione? In che modo reagite alla fine? Cosa vi aspettate da voi stessi in questa situazione? | Come vorreste reagire a questa situazione? Quale reazione dimostrerebbe forza e sicurezza? Qual è il modo più efficace per affrontare questa situazione? Conoscete qualcuno che sappia affrontare molto bene queste situazioni? |
1 | ||
2 | ||
3 |
C’è una relazione e interazione reciproca tra ciò che pensiamo e ciò che proviamo: si rafforzino a vicenda in una sorta di circolo vizioso. Rendersi conto dei propri pensieri, o rendersi conto di ciò che proviamo e di come stiamo pensando aiuta a interrompere il circolo vizioso.
Fa’ sempre ciò che hai paura di fare, così si uccide la paura (Ralph Waldo Emerson)