Il Feedback: cos’è, come funziona e come utilizzarlo al meglio

feedback

Che cos’è il feedback

Quando parliamo di comunicazione, con la parola “feed-back” intendiamo il fatto di dare ad una persona un riscontro, positivo o negativo, a proposito di qualcosa che ha fatto.

 

  • Quando diamo un feed-back negativo, o correttivo, vogliamo indirizzare la persona a variare il proprio comportamento, per migliorare qualcosa che ha fatto ma che poteva essere fatta meglio; 
  • quando invece il nostro feed-back è positivo, o rinforzante, il messaggio è: “Va bene, continua così”. 
In sintesi il feed-back può essere considerato come il riscontro al comportamento di una persona da parte degli altri.

 

 
Il processo di feed-back è continuo, circolare ed ha una influenza reciproca tra le parti in causa.
 
Vale a dire che la persona che lo riceve modificherà, in qualche modo, il suo comportamento, che a sua volta sarà un feed-back sul feed-back, che ne produrrà uno successivo in una spirale continua.  La regolazione dei rispettivi comportamenti tra le parti ha l’effetto  di produrre un adattamento funzionale e reciproco.

 

 
In generale, il  ‘feed-back’ (in italiano retroazione o retro-regolazione), è definito come la capacità di autoregolazione che permette ad un sistema di reinserire, nel sistema stesso, i risultati del proprio comportamento.
 
 
Un meccanismo di questo genere è presente negli organismi viventi, nelle organizzazioni, negli ecosistemi, nella biosfera e nei sistemi dinamici studiati dall’ingegneria dei sistemi. 
 
Ulteriori approfondimenti nei post 
Il termostato ne è un esempio: riscalda l’aria quando va sotto un certo limite e viceversa. La temperatura dell’aria è il risultato della azione continua  del termostato stesso.

 
Circolo di feedback
 

Feed-back positivo e negativo

 
Come dicevamo il feed-back può essere:
  • negativo o di riequilibrio
  • positivo o di rafforzamento
Un esempio di feedback negativo può essere ciò che avviene  in un ambiente tra la popolazione di predatori e prede come, ad esempio, tra volpi e conigli:  al crescere della popolazione delle volpi, diminuisce la popolazione dei conigli. Fino ad un certo punto, perché quando i conigli saranno scesi sotto un certo livello, diminuirà la popolazione delle volpi, e questo permetterà un aumento della popolazione dei conigli.
 
 
La relazione tra volpi e conigli, a livello dei singoli individui, si ispira ad una logica di competizione, dove ci può essere un solo vincitore, ma, come specie, collaborano reciprocamente per mantenere una ripartizione equilibrata.
 
Feedback negativo
 

 

Qualsiasi cambiamento può essere compreso come il tentativo di conservare una certa costanza, e ogni costanza viene conservata mediante il cambiamento. (G. Bateson)
 
Altri esempi di feed-back negativo sono:
  • Soddisfazione della sete ed equilibrio dei fluidi corporali
  • Condizionatore d’aria
  • Livello di zuccheri nel sangue
  • Rapporto tra domanda e prezzo di un bene/servizio
 
 
Effetti feedback negativo
 

 

Nel caso del feed-back positivo le cose vanno in direzione opposta.
Consideriamo il morale dei membri di una squadra di calcio e le sue prestazioni. Al crescere del morale le prestazioni aumentano, e i risultati ottenuti fanno a loro volta crescere il morale dei giocatori.
 
Ma, attenzione: il feed-back positivo funziona sia verso l’alto che verso il basso, per cui un abbassamento delle prestazioni causa una diminuzione del morale, che a sua volta peggiora le prestazioni.
 
Il feedback positivo tende quindi all’escalation e alla crescita esponenziale, o alla catastrofe e alla scomparsa totale, a seconda che operi verso l’alto o verso il basso.
 
Feedback positivo
 

Esempi di feed-back positivo sono:

 
  • Valanghe
  • Popolazione e numero delle nascite
  • Debiti bancari
  • Fiducia in se stessi
  • Reazioni nucleari
Effetti feedback positivo
 

 

 
Il feedback esiste ed ha senso all’interno di un sistema. Lo scopo è di mantenere la sopravvivenza del sistema attraverso un adattamento continuo e reciproco delle parti che lo compongono.
 

Per identificare le dinamiche causali nei sistemi complessi, si può utilizzare lo strumento della Griglia sistemica che permette di rappresentare ed analizzare i meccanismi di feedback positivi e negativi.

griglia sistemica

 

La capacità di ricevere feedback

 

Saper ricevere ed utilizzare un feed-back è forse più importante che saperlo dare. Dare e ricevere feedback è fondamentale per la consapevolezza di se e degli altri e per il miglioramento delle relazioni con se stessi e con gli altri. 

La finestra di Johary suddivide la consapevolezza di noi stessi in quattro quadranti:

 

  1. quadrante – area pubblica: quello che so di me che anche gli altri sanno
  2. quadrante – area privata: quello che so di me che gli altri non sanno
  3. quadrante – area cieca: quello che gli altri sanno di me che io non so.
  4. quadrante – area ignota: quello che né io né gli altri sappiamo di me
 

 

Finestra di Johary
Finestra di Johary
 
 
La comunicazione migliora quando il primo quadrante si espande a spese degli altri. Questo significa integrare i feedback ricevuti nell’idea di se stessi.
 
Ognuno di noi ha un punto cieco su se stesso: non ci rendiamo conto di nostri comportamenti e schemi ricorrenti, è più facile che se ne accorgano gli altri, così come noi possiamo notare quelli delle altre persone.

 

La capacità di accettare il riscontro che gli altri ci forniscono o che noi forniamo agli altri, è in relazione al 3° quadrante, cioè all’area Cieca. 

Nel nostro post sulle Convinzioni abbiamo scritto:
Le convinzioni profonde di cui una persona non ha consapevolezza, a volte, possono essere evidenti per coloro che conoscono bene quella persona. Si possono desumere dai comportamenti, dalle emozioni, dagli atteggiamenti, da ciò che in questa persona è ripetitivo e soprattutto dai problemi ricorrenti che incontra. La persona vive “come se fosse convinta che…” , “si relaziona come se le cose fossero…”.

Per approfondire la Finestra di Johari potete leggere il post Indossiamo tutti una maschera?, dove abbiamo scritto:
Possiamo aumentare la nostra consapevolezza circa quello che gli altri sanno di noi e che noi non sappiamo, decidendoci ad accettare feedback che ricorrentemente ci sono stati dati dagli altri, e che noi non abbiamo mai accettato. Probabilmente, se un certo feedback ci è stato dato più volte, magari da persone diverse, ha un fondamento di verità. Forse non è stato detto con le parole giuste, forse non è vero del tutto, forse non è vero sempre, ma se molte persone pensano la stessa cosa di noi un perché ci sarà. Possiamo chiederci: “Cosa succederebbe se accettassi questo feedback?”
 

 

Quando un uomo ti dice che sei un cavallo, ridi di lui.
Quando due uomini ti dicono che sei un cavallo, riflettici.
Quando tre uomini ti dicono che sei un cavallo farai meglio a comprarti una sella.
(proverbio ungherese)

Naturalmente non è detto che ogni feedback che riceviamo sia utile: se non lo è, possiamo lasciarlo cadere.
Ma nascondere alcuni aspetti di noi che non ci piacciono, ed impegnarsi nel respingere i riscontri relativi, richiede una grande energia. 

L’allargamento del primo quadrante ci permette di evitare questo dispendio energetico e di utilizzare la nostra energia in modo più utile.
Per utilizzare nel modo migliore i feedback che riceviamo occorre tralasciare gli aspetti di giudizio che contengono, per focalizzarci sugli aspetti di descrizione.
Spesso un feedback negativo fa reagire chi lo riceve, innescando un ping pong interminabile. 
Dovremmo tenere conto che i feedback che ci fanno crescere di più sono quelli negativi-correttivi, e dovremmo andarne in cerca.

 

  • qualcun altro mi ha già dato un feedback simile?
  • che cosa succederebbe se accettassi questo feedback?
  • qual è la direzione che questo feedback mi suggerisce di seguire?
  • come potrei utilizzarlo?

Se ignoriamo sistematicamente i feedback che riceviamo, sarà la vita stessa a darcene uno: e quello non potremo ignorarlo. 

Come dare feedback efficaci

Innanzitutto, il feedback efficace deve descrivere, non giudicare. Quanto più la nostra descrizione è dettagliata e precisa, tanto più il feedback sarà efficace e utilizzabile da chi lo riceve.

Gli elementi che si discostano dall’asse della descrizione e vanno nell’asse del giudizio sottraggono valore.

Giudizio e descrizione
 
 

L’aspetto più importante, quando diamo un feed-back, è essere consapevoli delle nostre intenzioni. I feed-back efficaci sono quelli ispirati dall’intenzione di aiutare la persona a migliorare. Se l’intenzione è punire o umiliare, non verrà accolto dal nostro interlocutore.

Alcune regole generali perché il feed back sia efficace sono:

  1. è espresso in positivo (cosa fare, e non cosa non fare)
  2. riguarda le azioni, non gli atteggiamenti o la personalità;
  3. si riferisce a obiettivi precisi;
  4. è rivolto al futuro;
  5. è tempestivo e continuativo;
  6. è un processo a due vie.

Il feedback in ambito professionale

La convinzione di possedere le capacità di gestire la relazione e le conseguenze positive e negative associate alla restituzione del feedback è un elemento fondamentale.

Nelle condizioni di buona formazione, abbiamo visto che il feedback deve riferirsi ad obiettivi precisi.

Obiettivi e Feedback
 

 

 

Un altro aspetto di particolare importanza riguarda la qualità della relazione con la persona cui stiamo restituendo un feedback. A seconda che la relazione sia positiva o assente/negativa, le conseguenze saranno molto diverse.

Relazione e feedback
 
 
Maria Soldati e Fabrizio Pieroni

 

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