I nuclei profondi del sé in PNL
PNL Meta organizza un seminario su “I Nuclei profondi del sé”.
E’ una tematica che oggi è un po’ dimenticata e trascurata, nonostante valga assolutamente la pena.
Il seminario si svolgerà a Bologna il 10-11-12 giugno 2016, e la Docente sarà Chantalle Servais (Psicologa, Psicoterapeuta, Trainer PNL, Presidente dell’Associazione Nord PNL – Lille, Francia).
Il titolo del seminario è “La trasformazione essenziale”.
Trasformare i conflitti interiori e promuovere il benessere
I Nuclei profondi del sé sono stati considerati come l’inizio della Terza PNL.
In questa classificazione si definisce Prima PNL quella dei fondatori negli anni ‘70, che era caratterizzata dal prendere in considerazione l’osservabile e il misurabile, ciò che può venir percepito attraverso i nostri sensi.
La Seconda PNL (metà anni ‘80) è la PNL dei Livelli logici, nella quale vengono presi in considerazione oggetti che osservabili non sono, come le convinzioni e i valori.
La Terza PNL (anni ‘90) prese l’avvio dal lavoro delle sorelle Connirae e Tamara Andreas ed è caratterizzata dal fatto di dirigere l’attenzione su livelli ancora più elevati, come l’identità, la missione e il livello spirituale.
I nuclei profondi del sé. In viaggio verso se stessi (Cambiare se stessi) di Andreas, Connirae (1995
Vi è mai capitato di voler cambiare un comportamento, una reazione, di aver proprio deciso di cambiarli, di aver stabilito un obiettivo in questo senso, scoprendo poi che continuate a fare la stessa cosa?
Se avessimo deciso consapevolmente di mettere in atto quei comportamenti e quelle reazioni allora sarebbe facile cambiarli, basterebbe prendere una decisione diversa.
Approfondimenti:
Perché la “forza di volontà”, da sola, non funziona
Come superare i conflitti interiori
Come formulare gli obiettivi: gli errori da evitare
Di regola, le grandi decisioni umane hanno più a che fare con gli istinti e con altri misteriosi fattori inconsci che non con la volontà conscia e la ragionevolezza ben intenzionata.
– C. G. Jung –
- Una parte di me mi spinge a mangiare tanto
- Una parte di me mi spinge a perdere il controllo e a fare delle sfuriate
- Avrei voluto finire quel lavoro, ma una parte di me mi ha spinto a riposarmi e a rimandare
La trasformazione profonda non parla di affermazioni o di pensiero positivo. In molti abbiamo cercato di superare le limitazioni con la semplice forza di volontà, provando solo a sentirci e ad agire in modo diverso, o ripetendoci all’infinito che saremo diversi. Ciò significa che cerchiamo di rivolgerci a noi stessi dall’esterno, significa cercare di cambiare in superficie senza affrontare l’essenza del problema. E’ come voler curare una frattura con l’aspirina. Per un attimo possiamo sentirci meglio, ma se non faremo qualcosa per aiutare l’osso a guarire, la sensazione di sollievo non durerà a lungo. (Connirae e Tamara Andreas)
L’intenzione positiva
Scoprire l’obiettivo positivo di ogni parte è l’opposto di ciò che abitualmente facciamo: di solito combattiamo abitudini e comportamenti indesiderati, e molti approcci psicologici ci incoraggiano a farlo sempre di più: a usare l’autocontrollo e la forza di volontà per superare le debolezze personali.
Qui potete scaricare un esercizio che vi permetterà di sperimentare l’esplorazione di un obiettivo positivo, che dà un idea di come inizia il processo di trasformazione profonda.
Di solito, questa esplorazione è un modo abbastanza semplice per scoprire l’intenzione positiva di comportamenti e reazioni che non ci piacciono, e questo comincia a cambiare la relazione con le nostre parti interiori. Le parti responsabili di quei comportamenti e reazioni non sono più nemici, ma alleati.
Cercando di liberarci di quelle parti, in passato, avevamo peggiorato la nostra relazione con loro: le parti interne, come le persone, rimangono male e reagiscono quando vengono rifiutate.
Il processo di trasformazione profonda continua su questa falsariga, continuando a cercare obiettivi di livello superiore: ottenendo questo obiettivo, cosa vuoi raggiungere di ancora più importante?
Continuando a risalire, prima o poi, ci si imbatte in quelli che vengono definiti Stati Profondi.
Si è constatato che le persone (o le loro parti interne) perseguono cinque “Stati Profondi”:
- l’essere
- la pace interiore
- l’amore
- lo star bene
- l’unicità
L’essere
Lo stato di Essere prevede di essere semplicemente consapevole della propria presenza dall’interno. Non è che mi veda o pensi a me stesso, bensì sono. Sperimento pienamente il fatto di essere lì.
La pace interiore
“Invece di giudicare ogni cosa e di cercare di forzare le persone e le circostanze ad assumere l’aspetto che prediligiamo, la pace avanza in modo tranquillo e semplice. Ogni volta che la vita ci sorprende, la nostra prima reazione è di consultare quel posto calmo dentro il nostro cuore, ci fermiamo e riposiamo per un momento” (G. Jampolsky)
L’amore
Lo stato profondo dell’amore include tutto e tutti. E’ un amore che travalica i confini all’interno di noi stessi e i confini tra le persone. E’ senza condizioni e neutrale.
Lo star bene
E’ un senso profondo di valore intrinseco. Non dipende dall’aver ricevuto un giudizio positivo per qualcosa che abbiamo fatto. E’ un senso di benessere, ad un livello molto profondo, proprio come siamo. E’ un profondo senso di valore che scaturisce dal nostro proprio essere, non perché si faccia o si abbia qualcosa.
L’unicità
Nell’esperienza comune, ci viviamo come esseri separati. E’ facile osservare le differenze e sentirsi separati: io sono io, e tu sei tu. “Il sentimento che accompagna questa esperienza è di totale unicità con il tutto universale. Ci si fonde nell’euforia di assoluta unità con tutto ciò che vive: con l’umanità, con tutte le creature della terra, gli alberi e le piante, l’aria, l’acqua e la terra stessa” (P. Pilgrim)
Caratteristiche degli stati profondi
- Lo stato profondo è sempre uno stato interno che ha la qualità dell’essere. Non dipendono da nulla di esterno come il fare, l’ottenere, il dare o il sapere. Il riconoscimento e il successo non sono stati profondi perché li otteniamo dagli altri, impegnandoci a fare delle cose.
- Lo stato profondo è qualcosa che può essere sperimentato indipendentemente dalle circostanze. La felicità non è quindi uno stato profondo, in quanto non può essere sperimentata in ogni momento.
- Sperimentare uno stato profondo è un’esperienza molto intensa e importante, che colpisce e commuove.
- Quando uno stato profondo viene raggiunto, se si chiede alla parte “Cos’altro vuoi ottenere per me?” la parte non riesce ad andare oltre, non trova una risposta.
A molti di noi è capitato di sperimentare qualcuno di questi stati profondi. Può essere successo in un momento in cui eravamo immersi nella bellezza della natura, davanti ad una nascita, o al primo innamoramento.
Questo modello permette di sperimentare questi stati quando vogliamo, senza dover aspettare circostanze particolari.
Attraverso questo modello impariamo (e le nostre parti interne con noi) che non c’è bisogno di mettere in atto comportamenti e reazioni indesiderate, se lo scopo finale è sperimentare uno stato profondo!
E sono proprio i comportamenti e le reazioni che ci piacciono di meno ad aprire la strada agli stati profondi.