
Leonardo da Vinci è stato il genio che tutti conosciamo. E’ stato paragonato ad “un uomo che si sveglia troppo presto, quando è ancora buio e tutti gli altri dormono ancora”.
Nel periodo a lui precedente, il Medio Evo, non si svilupparono nuove idee sorprendenti e non vennero esplorati nuovi territori al di fuori dell’Europa: tutto tendeva a rimanere com’era.
Con il Rinascimento, rinacque l’idea delle potenzialità e delle facoltà umane, e Leonardo ne è un tipico esponente.
Il suo modo di vedere le cose può aiutarci ad espandere i nostri punti di vista, a dare significati diversi e a realizzare le nostre potenzialità in modo più pieno.
Gli anatroccoli imparano a sopravvivere imitando la madre. Apprendere attraverso l’imitazione è una caratteristica di molte specie, tra cui quella umana. Nell’età adulta godiamo di un vantaggio unico: possiamo decidere chi e che cosa imitare. Possiamo anche scegliere deliberatamente nuovi modelli, che sostituiscano quelli che abbiamo superato: è opportuno, quindi, che scegliamo gli ‘esempi di vita’ migliori, affinché ci possano ispirare e guidare verso la realizzazione delle nostre potenzialità.
(Michael J. Gelb)
Anche se l’idea di riprodurre il genio di Leonardo è sicuramente utopistica, imparare dal suo modo di considerare le cose è possibile, e neanche troppo difficile.
Sarete contenti di sapere che i principi di Leonardo risulteranno probabilmente ovvi al vostro intuito, e che, quindi, non dovrete faticare per ritrovarli in voi stessi. Come accade per molte verità, basterà richiamarli alla memoria, svilupparli e applicarli.
(Michael J. Gelb)
I sette principi di Leonardo da Vinci
Lo spunto di questo post è il libro di Michael J. Gelb in cui l’autore modella il modo di pensare di Leonardo da Vinci, evidenziandone gli aspetti fondamentali. Come vedremo, vengono identificati Sette Principi Vinciani, di cui lo sfumato è quello che più può aiutarci a comprendere la complessità del mondo nel quale siamo inseriti.
Pensare come Leonardo. I sette princìpi del genio
Sfumato
Innanzitutto, cosa si intende per sfumato?
“Lo sfumato è una tecnica pittorica che tende a sfumare, appunto, i contorni delle figure, con sottili gradazioni di luce e colore che si fondono
impercettibilmente. Il primo a fare largo uso e a diffondere tale tecnica fu Leonardo da Vinci.” (Wikipedia)
L’effetto di misteriosità e impenetrabilità che caratterizza, ad esempio, la Gioconda, è ottenuto tramite l’applicazione scrupolosa di molti strati di colore sottilissimi.
La continua ricerca e la comprensione di un numero sempre maggiore di fenomeni portò Leonardo a grandi scoperte e a grandi intuizioni, ma anche a confrontarsi con l’ignoto e con l’inconoscibile.
E’ proprio in questo senso che M. Gelb concepisce lo “sfumato”: come la disponibilità ad abbracciare il Dubbio, il Paradosso e l’Incertezza.
La tecnica pittorica dello sfumato è quindi una meravigliosa metafora del personaggio Leonardo da Vinci, con la sua grande capacità di mantenere la tensione degli opposti, di abbracciare l’incertezza e l’ambiguità.
La sua aspirazione alla bellezza lo portò ad esplorare con passione la bruttezza. Quando per strada incontrava un personaggio strano o particolarmente brutto, spesso lo seguiva tutto il giorno per poter prendere nota dei suoi particolari.
Lo sfumato è il contrario del pensiero dicotomico, che vede tutto bianco o tutto nero, in una perenne ricerca di certezze, che impedisce un’adeguata rappresentazione delle realtà complesse.
Quando stiamo ponendoci un problema o raggiungendo un obiettivo, la maggior parte dei progressi li facciamo negli spazi tra i nostri sforzi coscienti. Quando vengono le idee migliori?
- a letto, mentre riposiamo
- mentre passeggiamo in mezzo alla natura
- in macchina, mentre ascoltiamo musica
- sotto la doccia
Prendersi il tempo per godere ed apprezzare il qui e ora, per trovare il bello nel brutto e il brutto nel bello.
Senza saperlo, dietro le quinte lavoriamo continuamente ai nostri obiettivi: utilizzando i momenti d’ozio della giornata, quando la mente cosciente non è impegnata in qualche compito, e la notte mentre dormiamo; restando sempre all’erta come sentinelle, in attesa vigile di informazioni interessanti per il nostro obiettivo e notando avvenimenti e oggetti che potrebbero servirci e di cui altrimenti non ci accorgeremmo; cercando di trovare risposte che abbiamo difficoltà a trovare nella sfera cosciente.
Dietro le quinte la vostra mente sta lavorando interrottamente per il vostro futuro. In effetti, le neuroscienze hanno dimostrato che questa è la “modalità di default” della mente , il modo in cui passa il tempo quando non accade altro. (John Bargh A tua insaputa. La mente inconscia che guida le nostre azioni)
Approfondimento:
Vivere in un mondo complesso
Sistemi complessi e autorganizzazione
Modelli di Problem Solving
Gli altri sei Principi Vinciani sono:
- Curiosità
- Dimostrazione
- Sensazione
- Arte/Scienza
- Corporalità
- Connessione
Curiosità
“Naturalmente gli omini boni desiderano di sapere”
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Anatomia della spalla |
Lo stupore infantile può essere conservato tutta la vita e Leonardo lo esercitò ponendosi continue domande:
- Come fanno gli uccelli a sostenersi nell’aria?
- Perché sui monti si trovano conchiglie e impronte di coralli che di solito vivono nel mare?
- Perché si formano cerchi nell’acqua, dopo che è stata colpita da una pietra?
- Questa è la domanda giusta?
- In quali altri modi potrei considerare questo problema?
- X (un cliente, il capo, mio marito…) come vedrebbe questa cosa?
Dimostrazione
A me pare che quelle scientie siano vane e piene di errori, le quali non sonno nate dall’esperientia, madre di ogni certezza, e che non terminano in nota esperientia, cioè, che la loro origine, o mezzo, o fine non passa per nessuno de’ cinque sensi.
Leonardo si definiva orgogliosamente “uomo senza lettere e discepolo dell’esperienza“: non era bigotto e non era superstizioso. Non sosteneva una determinata idea perché gli piaceva, ma perché l’aveva ipotizzata e verificata con rigore.
Questa lezione di Leonardo non è stata molto assimilata: ancora oggi, molti formulano teorie del tutto slegate da ogni tipo di verifica (vedi molta New Age), o difendono modelli ampiamente smentiti dall’esperienza (vedi Economia).
Possiamo cercare la dimostrazione di alcune nostre convinzioni di base. Prendiamo in esame un’idea molto generale che possiamo avere sulla natura umana o sulla vita. potrebbero essere, ad esempio, “le persone sono fondamentalmente buone” oppure “il carattere dipende in gran parte dai geni e dal DNA”. A proposito di queste convinzioni, possiamo chiederci:
- Come e quando mi sono fatto questa idea?
- Quanto fermamente ci credo?
- Perché continuo a crederci?
- Cosa mi farebbe cambiare opinione?
Sensazione
Era inoltre un abilissimo musicista, e considerava la musica sorella della pittura. Coltivava comunque anche gli altri sensi: apprezzava il contatto con un certo tipo di vesti, si dedicava alla cucina con grande successo ed era solito profumare il proprio studio con fiori freschi ed essenze.
Tra i diversi esercizi che servono a sviluppare l’acutezza sensoriale, abbiamo scelto di chiedervi di concedervi qualche momento per ascoltare il Notturno di Chopin interpretato da Rubinstein e l’Inno alla Gioia dalla IX Sinfonia di Beethoven
con questa griglia di osservazione:
- Fate caso all’alternarsi di tensione e distensione
- Interpretate questi due brani con il linguaggio degli elementi: terra, fuoco, aria e acqua. Quale vi sembra predominare nei due brani?
- Quali emozioni vi suscita questa musica? Se chiudete gli occhi, cosa visualizzate?
Arte/Scienza
Studi recenti hanno fatto interessanti scoperte a questo proposito. Durante la risoluzione di problemi matematici, i bambini “normali” presentano un’asimmetria in favore dell’emisfero sinistro: lo impiegano in modo prevalente. Al contrario i bambini superdotati attivano entrambi gli emisferi in
modo equivalente.
Una mappa mentale (tecnica ideata da Tony Buzan) consiste in un diagramma nel quale i concetti vengono presentati in forma grafica: l’idea principale si trova al centro dello schema, mentre le informazioni e dettagli di approfondimento vengono posti via via verso l’esterno.
Corporalità
Contrariamente allo stereotipo che porta ad associare il genio con un fisico da “secchione”, Leonardo era molto a suo agio nella relazione con il suo corpo: era eccezionalmente bello e forte, e per queste sue caratteristiche era conosciuto dai suoi contemporanei.
Egli, con lo splendor dell’aria sua, che bellissima era, rasserenava ogni animo mesto.
…
Egli con le forze sue riteneva ogni violenta furia e con la destra torceva un ferro di cavallo come s’è fusse piombo.
…
La forza in lui fu molta e congiunta con la destrezza.
(Giorgio Vasari)
Leonardo riteneva che ogni uomo dovesse assumersi la responsabilità della propria salute e del proprio benessere.
L’importanza della postura e del corpo, al giorno d’oggi, è stata definitivamente acquisita. Molto interessante l’accenno all’ambidestrismo.
Leonardo era naturalmente mancino ed ambidestro per educazione, e anche Michelangelo stupiva coloro che osservavano il suo lavoro passandosi il pennello da una mano all’altra.
L’emisfero celebrale destro controlla il lato sinistro dell’corpo e l’emisfero sinistro presiede alle attività del lato destro: la coordinazione delle due porzioni promuoverebbe quindi il collegamento e l’equilibrio tra i due emisferi.
Connessione
Possiamo esercitare la nostra capacità di trovare connessioni rispondendo a domande di questo tipo:
Che collegamenti riesco a trovare tra:
- la circolazione sanguigna e Internet?
- una foglia di quercia e una mano?
- una risata e un nodo?
- un piatto di minestrone e gli Stati Uniti?
- un porcospino e un computer?
- la Rapsodia in blu di Gershwin e la pioggia?
- un tornado e i capelli ricci?
- l’arte del giocoliere e la mia carriera professionale?
Siamo arrivati alla fine di questo breve viaggio nel modo di pensare di Leonardo da Vinci, che noi utilizziamo spesso nel Counseling, nel Coaching e nella Formazione. Speriamo vi abbia interessato e possa esservi utile.