Quattro risorse per dare il meglio di sé
In molte situazioni avremmo bisogno di utilizzare al meglio le nostre risorse:
- un incontro particolarmente importante
- un colloquio di lavoro
- una riunione
- per risolvere un problema
- per prendere una decisione
- …
Un presupposto della PNL Sistemica dice che:
Le persone hanno già (almeno in potenza) tutte le risorse di cui hanno bisogno per agire con efficacia.
Cosa significa che abbiamo tutte le risorse necessarie, almeno in potenza? Le abbiamo o non le abbiamo?
Cercheremo di chiarire meglio questo punto con un esempio. Supponiamo che un viaggiatore arrivi in Hotel e si accorga di aver dimenticato a casa il filo interdentale. Poco male, per qualche giorno questo non causerà nessun danno, e durante il soggiorno in Hotel ne fa a meno.
Tornato a casa, si accorge che il filo interdentale era nella sua valigia, semplicemente era in una tasca che non usa quasi mai e nella quale non aveva cercato quando era arrivato in Hotel.
Ricapitolando: questo signore aveva con sé il filo interdentale, ma, non sapendo di averlo, non lo ha utilizzato. Dato che non sapeva di averlo con sé, era come se lo avesse davvero dimenticato, se non lo avesse avuto con sé.
La stessa cosa accade per le nostre risorse: spesso non le utilizziamo perché non sappiamo di possederle, o semplicemente perché siamo poco abituati ad utilizzarle. Disponiamo di riserve di energia, di impegno e di creatività, di una vasta gamma di atteggiamenti e modalità comunicative, che nella maggior parte dei casi non utilizziamo, o utilizziamo solo in minima parte.
- Approfondimento: I metaprogrammi per uno stato interiore di eccellenza
Le 4 risorse per dare il meglio di sé
Ma cosa intendiamo per risorse?
Semplificando, possiamo richiamare alla nostra attenzione quattro ”risorse” che possono fare la differenza e che richiedono pochissimo impegno di tempo, come:
- Porsi domande efficaci
- Presenza e Respirazione
- Postura
- Impegno
Domande efficaci
Sono tantissime le cose su cui potremmo concentrare la nostra attenzione, ma, consciamente, siamo limitati dal numero di cose su cui possiamo concentrarci simultaneamente. Perciò dobbiamo continuamente decidere a cosa dobbiamo prestare attenzione e a cosa non dobbiamo prestare attenzione.
Se ci sentiamo tristi, è perché non stiamo prestando attenzione a tutti i motivi per cui potremmo sentirci felici. E se ci sentiamo bene, è perché non stiamo prestando attenzione a tutto ciò che potrebbe farci sentire male.
Quante volte non apprezziamo quello che abbiamo? o ci facciamo prendere così tanto dai nostri problemi, dalle nostre paure, dai nostri rimpianti, al punto da dimenticare tutte le cose belle che ci sono nella nostra vita?
Noi diamo spesso per scontate proprio le cose che più meritano la nostra gratitudine. (Cynthia Ozick)
La maggior parte degli esseri umani hanno una capacità quasi infinita di prendere le cose per scontate. (Aldous Huxley)
Lo stato d’animo che ne consegue ci spoglia delle nostre risorse, ci toglie coraggio e voglia di impegnarci. Ma, per fortuna, le domande hanno il potere di dirigere la nostra attenzione.
Possiamo domandarci: Che cosa, in questo momento, è davvero bello nella mia vita? Che cosa potrebbe rendermi felice se volessi?
Possiamo, in ogni momento, essere grati per cose che di solito diamo per scontate, se solo ci domandiamo ”Per che cosa posso essere grato/a in questo momento?”
- per avere anche oggi da mangiare
- per avere acqua da bere
- per i vestiti che indosso
- per il sole o per la pioggia
- …
Una buona abitudine è quella, ogni mattina, di fare mente locale e trovare almeno 5 cose di cui essere grati.
Sul suo letto di morte B. F. Skinner, psicologo comportamentista, si sentì la bocca asciutta. Quando gli diedero un bicchiere d’acqua, ne bevve grato alcuni sorsi, poi disse la sua ultima parola: «Meravigliosa!»
Presenza e Respirazione
Per avere le nostre risorse a disposizione, dobbiamo sviluppare la capacità di vivere pienamente il momento presente, ma questo non è facile: ad ostacolarci ci pensa la nostra mente.
Ad esempio, quando facciamo una doccia, per qualche momento siamo pienamente presenti: l’acqua calda scende sul nostro corpo, il calore ci rilassa i muscoli… Poi iniziamo a pensare. «Cosa devo fare oggi?… Alle 10 devo telefonare a Tizio….»
Man mano che ci facciamo assorbire dai nostri pensieri, la doccia passa in secondo piano. Mentre andiamo in giro circondati da una cortina di «smog psicologico» ci perdiamo buona parte della ricchezza della vita e vaghiamo con il pilota automatico inserito, senza che le nostre azioni siano guidate da uno scopo preciso. In questi casi, non siamo in contatto con noi stessi e con le nostre risorse.
In questi casi, innanzitutto possiamo prenderci un momento di pausa:
- Guardandoci attorno e notando 5 oggetti che vediamo
- Ascoltando attentamente e notando 5 suoni o rumori che possiamo udire
- Notando 5 cose che possiamo percepire attraverso la superficie del nostro corpo.
Se respirassimo tutti come fanno con naturalezza gli animali, il nostro livello energetico sarebbe alto e soffriremmo raramente di stanchezza o depressione cronica. Ma nella nostra cultura il respiro è per lo più poco profondo e si ha la tendenza a trattenerlo. Peggio ancora, non ci si accorge neppure di avere problemi di respirazione. Ci si butta invece a capofitto nella vita, fermandosi di quando in quando solo per dire agli altri che “si ha appena il tempo di respirare” (Alexander Lowen)
Per evitare il fatto “di avere appena il tempo di respirare” possiamo praticare questa semplice tecnica:
- Inspiriamo lentamente l’aria dal naso contando fino a 4. Sentendo i polmoni che si riempiono gradualmente
- Tratteniamo il respiro per altri 4 secondi
- Espiriamo dalle narici facendo uscire lentamente tutta l’aria contando fino a 4
Postura
La nostra fisiologia, la nostra postura, le nostre tensioni muscolari, la nostra respirazione hanno un grande impatto sul nostro stato d’animo.
Esiste, tra rappresentazioni interne, stato d’animo e fisiologia, un’interazione sistemica: la modifica di uno di questi elementi modifica anche gli altri. Come Charlie Brown sa benissimo.
Impegno
Nel post Lo stato di Flow o dell’esperienza ottimale avevamo scritto:
I momenti migliori della nostra vita non sono tempi passivi, ricettivi, rilassanti… I momenti migliori di solito si verificano se il corpo e la mente di una persona sono spinti ai loro limiti nello sforzo volontario di realizzare qualcosa di difficile e per cui ne valga la pena (M. Csikszentmihalyi)
E non sono solo gli uomini ad essere più felici quando fanno quello in cui eccellono: i cani da pastore, ad esempio, raggiungono il massimo della contentezza quando curano un gregge: in quei momenti assumono un’aria completamente diversa, concentrata e vigile, si muovono in modo fiero e risoluto, ogni loro mossa appare finalizzata all’attuazione del loro compito.
Se non potete essere un pino sulla vetta del monte,
siate un arbusto nella valle,
ma siate il miglior piccolo arbusto
sulla sponda del ruscello.
Siate un cespuglio,
se non potete essere un albero.
Se non potete essere una via maestra,
siate un sentiero.
Se non potete essere il sole, siate una stella;
Siate il meglio di qualunque cosa siate!
(Douglas Malloch)