Le abitudini quotidiane permettono di raggiungere grandi obiettivi
Siamo abituati a pensare che grandi risultati richiedano azioni eclatanti.
Sopravalutiamo l’importanza del momento in cui raggiungiamo un obiettivo importante e sottovalutiamo i piccoli miglioramenti che abbiamo fatto giorno per giorno e che ci hanno portato all’obiettivo.
Gli effetti di una piccola azione quotidiana a volte non sono neppure percepibili, ma nel lungo periodo possono dare risultati straordinari.
Le abitudini e i piccoli passi sono l’interesse composto del miglioramento. Come il denaro si moltiplica attraverso l’interesse composto, gli effetti delle abitudini e di piccole azioni si moltiplicano reiterandole.
L’impatto generato dalle abitudini è simile a ciò che succede se modifichiamo anche di pochi gradi la rotta di un aereo: a seconda della lunghezza dell’itinerario, ci ritroveremo molto distanti da dove saremmo arrivati senza la modifica.
Analogamente, un piccolo cambiamento delle nostre azioni quotidiane può condurci verso destinazioni molto diverse.
E’ molto più importante la nostra attuale traiettoria piuttosto che gli attuali risultati, perché i risultati che otteniamo non sono indicatori attendibili della direzione che stiamo seguendo.
Il saldo del nostro conto corrente non è significativo delle nostra abitudini di spesa: lo è, invece, la differenza tra quanto guadagniamo e quanto spendiamo.
Survivorship bias: gli errori nel sovrastimare l’importanza dell’obiettivo
Nel considerare gli obiettivi, siamo condizionati dal Survivorship bias: tendiamo a concentrarci su chi, alla fine, è risultato vincente – il sopravvissuto – e diamo per scontato, erroneamente, che l’obiettivo ambizioso lo abbia portato al successo (trascurando chi aveva lo stesso obiettivo ma non ce l’ha fatta).
Qualunque atleta olimpionico vuole vincere una medaglia. Qualunque candidato vuole essere assunto. Se vincitori e perdenti condividono gli stessi obiettivi, allora non può essere questo a fare la differenza fra loro.
L’obiettivo viene raggiunto quando viene implementato un metodo fatto di piccoli e costanti miglioramenti.
Dimenticare gli obiettivi, concentrarsi sul processo
Gli obiettivi sono utili per dare una direzione, ma quello che ci fa fare progressi è il processo, il metodo che adottiamo, grazie al quale l’obiettivo sarà raggiunto.
- Vincenti e perdenti hanno lo stesso obiettivo. Molti atleti partecipano ad una gara, e molti hanno l’obiettivo di vincerla, ma la differenza la fa il metodo con cui l’hanno preparata.
- Un obiettivo raggiunto potrebbe dare risultati solo temporanei. Per esempio, immaginiamo di avere la stanza in disordine e di riordinarla. Le cose saranno cambiate per il momento, ma se ricadiamo nelle abitudini alla base del disordine, saremo presto al punto di prima.
- Se si ha una mentalità che mette al primo posto il processo, non c’è bisogno di aspettare il raggiungimento dell’obiettivo per essere soddisfatti, ma si può esserlo ogni volta che si mettono in pratica le azioni che ci porteranno all’obiettivo.
I livelli logici della PNL |
Ci sono modi di pensare che formano le nostre convinzioni su noi stessi:
- Non sono costante
- Non sono capace di ricordarmi i nomi delle persone
- Sono sempre in ritardo
- Non sono portato per la matematica
Quando ci si ripete la stessa storia per anni, è facile accettarla come un dato di fatto.
Si rifiutano determinate azioni perché «io sono fatto così».
Più un pensiero o un’azione è legata alla nostra identità, più è difficile cambiarla.
Per approfondimenti sul modello dei livelli logici:
- Ogni abitudine è come un suggerimento: «Forse è questo che sono!»
- Decidere che tipo di persona si vuole essere
- Dimostrarlo a se stessi con piccole vittorie
- Chi vogliamo essere? (come individui, come squadra, come azienda…)
- Che cosa vogliamo rappresentare? Quali sono i nostri principi e i nostri valori? Chi desideriamo diventare?
- Qual è il tipo di persona in grado di ottenere il risultato che voglio?
- Qual è il tipo di persona in grado di raggiungere il peso forma?
- Qual è il tipo di persona che può imparare un’altra lingua?
- Qual è il tipo di persona in grado di scrivere un libro?
- Sono il genere di medico che dedica ad ogni paziente il tempo e l’empatia di cui ha bisogno.
- Sono il genere di manager che fa crescere i propri dipendenti.
- Stiamo diventando il genere di persona che vorremmo essere?
Monitorare le abitudini
Si può fare un elenco delle abitudini quotidiane, e poi valutarle:
- + se efficaci,
- – se inefficaci,
- = se neutre
- Alzarsi quando suona la sveglia +
- Spegnere la sveglia +
- Controllare il cellulare –
- Fare colazione +
- Fare esercizio fisico +
- Andare in bagno, farsi barba e doccia+
- Vestirsi =
A cosa servono le abitudini?
Servono a far risparmiare energia al nostro cervello e ad essere efficaci.
Lo psicologo Edward Thorndike nel 1898 studiò le abitudini dei gatti. In pratica metteva una gatto in una gabbietta, in cui c’era un sistema (muovere una leva, o altro) che apriva la gabbia e dava la possibilità al gatto di scappare e di andare a mangiare.
Ogni gatto, appena inserito nella gabbia, voleva uscirne. La prima volta, durante l’esplorazione, faceva il movimento giusto per caso, mettendoci un po’ di tempo. Dopo venti o trenta prove tutti i gatti riuscivano ad uscire dalla gabbia nel giro di pochi secondi. Facevano meno errori e i loro comportamenti diventavano via via più rapidi e più automatici.
- Senza buone abitudini economiche ci ritroveremo sempre a faticare per far tornare i conti.
- Senza buone abitudini di studio faremo fatica a prepararci per un esame.
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Tutto quello che ti serve sapere per raggiungere i tuoi obiettivi