Le nostre valutazioni inconsce

immigrazione
 

Non sempre siamo consapevoli delle nostre valutazioni: possiamo pensare di non essere razzisti ed accorgerci, mediante un test, di associare idee negative ai neri e idee positive ai bianchi.


Lo IAT (Implicit Association test) è uno strumento che gli psicologi usano per misurare la forza delle associazioni  che abbiamo istituito tra un concetto ed una valutazione.

Ad esempio, è possibile associare il concetto di “immigrazione” a qualcosa

  • di positivo (arricchimento, offerta di possibilità, giustizia…)
  • di negativo (invasione, perdita della nostra identità, criminalità…).

Ognuno di noi a seconda del  suo modo di vedere le cose e della sua mappa del mondo valuta l’immigrazione in un certo modo, ma non è detto che sia consapevole delle associazioni che ha istituito.

Può accadere che i valori dichiarati di una persona siano in contrasto con le associazioni mentali, e quindi con i suoi atteggiamenti.

Per questo la I dell’acronimo IAT sta per Implicit: perché non sempre siamo consapevoli delle nostre convinzioni.

Il test si basa sul presupposto che noi operiamo molto più velocemente connessioni  tra idee che nella nostra mente sono già accoppiate piuttosto che fra idee il cui accoppiamento non ci è familiare.

Per iniziare a dare un’idea di che cosa si tratta, proponiamo la seguente tabella. Segnando con un dito la colonna giusta, assegnate ogni nome alla categoria alla quale appartiene, il più velocemente possibile:

nomi maschio e femmina

E’ stato molto facile, giusto? Parole che indicano nomi maschili e femminili sono associati al genere sessuale in modo molto forte, e non abbiamo assolutamente bisogno di tempo per riflettere.

Proviamo adesso con un elenco appena più difficile, dove, oltre ai nomi maschili e femminili, incontrerete parole come bucato (categoria famiglia) e imprenditore (categoria carriera).

Come prima, segnando con un dito la colonna giusta, assegnate ogni nome alla categoria alla quale appartiene, il più velocemente possibile:

maschio o carriera

Appena più difficile del precedente. Ora proviamo con questo:

maschio o famiglia

Se quest’ultimo test è risultato un poco più difficile e avete avuto momenti di esitazione, significa che avete fatto vostra  l’idea che la “carriera” sia più maschile che femminile, idea molto presente nella nostra società. Collocare “affari” nella stessa colonna di Femmina contrasta con questa associazione mentale. Possiamo essere convinti che sia giusto che uomini e donne abbiano pari opportunità, ma i nostri atteggiamenti inconsci possono essere incompatibili con i valori che professiamo, con ciò che scegliamo di credere.

Possiamo pensare di non essere affatto razzisti e di pensare che il valore delle persone non dipenda dalla loro razza, ma, allo stesso tempo, potremmo associare ai bianchi valutazioni più positive rispetto agli africani.

Per cui se, per esempio, ci trovassimo a selezionare personale per un certo ruolo importante, probabilmente avremmo nei confronti dei candidati di colore un atteggiamento ambivalente: corretti da un punto di vista formale, forse  manterremmo il contatto oculare per un tempo minore del solito, potrebbe mancare quel sorriso in più, quello sguardo d’intesa capaci di creare un clima positivo.

In quel caso il candidato si accorgerebbe di questa nostra freddezza e diffidenza, e, non sentendosi apprezzato, reagirebbe di conseguenza, mantenendo le distanze e assumendo un atteggiamento difensivo. Naturalmente questo suo comportamento ci confermerebbe nella nostra diffidenza.

Questo test è più efficace quando viene fatto al computer perché è possibile procedere più velocemente. Nel sito che vi proponiamo è possibile fare il test su una serie di possibili preferenze:

  • tra persone grasse e magre
  • tra omosessuali ed eterosessuali
  • tra diversi colori della pelle
  • tra normodotati e disabili
  • tra diverse nazionalità
  • tra giovani e anziani
  • altro

Il test

Questo è il link dei Test on line IAT per misurare la forza delle nostre valutazioni inconsce, di cui, magari, non siamo consapevoli. Si può fare il test da computer o da mobile, attraverso il touch o il mouse.

E’ possibile cambiare le nostre associazioni implicite? Certo. Ad esempio, se una persona legge qualche scritto di Martin Luther King o vede un film su Nelson Mandela prima di fare il test, non gli risulterebbe più così difficile associare idee positive ai neri. Le nostre associazioni implicite dipendono dalle nostre esperienze,  e, facendo esperienze nuove, possiamo cambiare queste associazioni.

Per cambiarle in modo permanente  non basta fare una semplice professione di fede nell’uguaglianza.  Se una persona volesse trattare i neri come uguali in tutto e per tutto, dovrebbe cambiare le sue abitudini e frequentare abitualmente appartenenti a questa minoranza, fino a trovarsi a proprio agio con loro e ad avere familiarità con i prodotti della loro cultura. E questo vale per tutte le minoranze, e non solo per i neri.


Riguardo il rapporto tra mente conscia e mente inconscia John Bargh nel bel libro 
A tua insaputa. La mente inconscia che guida le nostre azioni 

  1. Il pensiero cosciente è importante, il libero arbitrio esiste. Non è però assoluto e onnipotente come a volte si pensa.
  2. Ammettere che la nostra volontà non è pienamente libera o che il nostro controllo cosciente dello cose non è completo, in realtà accresce il nostro libero arbitrio e il nostro controllo.
  3. L’autocontrollo più efficace non si ottiene con la forza di volontà o sforzandosi di dominare gli impulsi e i comportamenti indesiderati, ma sfruttando in maniera più efficace i poteri inconsci della mente affinché esercitino con maggiore facilità l’autocontrollo al posto vostro.


Maria Soldati e Fabrizio Pieroni

 

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