I Valori: alla radice di decisioni e scelte

caleb jones JJMyXWQHXU unsplash
 

Che cos’è importante per te?

La tua risposta a questa domanda, in qualsiasi ambito tu voglia ambientarla (cos’è importante in un lavoro? cos’è importante in una relazione?), definisce un tuo valore in quell’ambito.

Un “tuo” valore, perché i valori sono soggettivi. Probabilmente, quando pensi alle cose e alle attività che altri apprezzano, ti capiterà di non riuscire a trovarci alcun senso.

Ci sono persone che sono ben contente di spendere tempo e denaro per fare quello che tu non faresti per nessun motivo, e, similmente, molte persone non sarebbero disposte a dedicarsi alle attività a cui ti dedichi tu.

La nostra scala di valori e la sua auto-organizzazione

Valutiamo positivamente le esperienze che ci fanno star bene e negativamente quelle che ci fanno star male, definendo così i nostri valori. Dato che sono molti gli eventi e le cose che hanno importanza per noi, ciascuno di noi avrà molti valori.

Noi crediamo ai nostri giudizi di verità, siamo fedeli ai nostri assunti etici e scegliamo sulla base dei nostri criteri estetici, e non lo facciamo per scelta o ideologia, ma solo per il semplice fatto che giudicare e scegliere è la stessa cosa che pensare e vivere. (Carlo Rovelli)

Problemi e conflitti di valori

Per qualcuno il piacere e il divertimento sono così importanti da non permettergli di concludere niente. Per altri, il successo è così importante che non riescono mai a rilassarsi e a vivere la vita.

A volte valori come “avere ragione” o “fare piacere agli altri” prendono un’importanza così grande nella vita di una persona da crearle problemi di relazione.

hover_share citazione Dilts

Inoltre, spesso sperimentiamo conflitti di valore: ad esempio, di fronte alla semplice decisione di cosa scegliere al ristorante. Possiamo aver molta voglia di ordinare quel dolce, ma, contemporaneamente, abbiamo  deciso di dimagrire.  In questo caso, la difficoltà riguarda la scelta tra ciò che conta adesso e ciò che è importante in una prospettiva a medio-lungo termine.

Se dobbiamo scegliere quale auto comprare faremo una serie di considerazioni, prendendo in esame diversi criteri:

  • che consumi poco, anche se questo, probabilmente, la renderà meno potente
  • che sia piccola e facile da parcheggiare, anche se questo, probabilmente, andrà a discapito della comodità
  • che costi poco, anche se potrebbe andare a discapito della qualità
Queste considerazioni potrebbero farci sperimentare qualche conflitto di valori, che possono essere risolti con l’esperienza e la riflessione su di essa, o con alcune tecniche di PNL.

Approfondimenti: 

L’auto-organizzazione del nostro sistema di valori

Molte decisioni della nostra vita sono molto più complesse della scelta di cosa mangiare o di quale auto comprare. Può essere utile dare un ordine di priorità, creando una gerarchia di importanza, in modo da stabilire cosa è più importante per noi. Altrimenti rischiamo di basarci su uno solo dei nostri valori, trascurando gli altri.
 
Per esempio, quella discussione con la nostra compagna/o: era davvero così importante arrabbiarci ed alzare la voce per un ritardo (ad esempio)? Era davvero più importante della nostra relazione con lei/lui?
 
Piramide di Maslow

Abraham Maslow definì una serie di valori e li sistematizzò in ordine di importanza, creando la sua Piramide dei Bisogni, caratterizzata da un ordine gerarchico con l’auto-realizzazione al primo posto e la sopravvivenza all’ultimo. 

 
Secondo quest’ordine i bisogni di sicurezza emergono una volta soddisfatti i bisogni relativi alla sopravvivenza, e così via: i bisogni di ordine superiore sorgono solo quando sono stati soddisfatti i bisogni di ordine immediatamente inferiore. 
 
Ma l’idea della gerarchia non resse a lungo, Maslow stesso rilevò moltissime eccezioni a questo modello: ci sono persone che rischiano la vita per realizzare se stesse, e persone che rinunciano alla propria vita perché qualcun altro possa realizzarsi.
 
Nella vita di tutti i giorni, l’importanza che attribuiamo ai nostri valori varia con il passare del tempo, e tra un contesto e un altro.
 
Per esempio, leggere questo Post può essere interessante per voi, almeno così ci auguriamo. Ma può essere che lo squillo del telefono o un leggero appetito diventino, ad un certo punto, più importanti della lettura.
 
Il funzionamento dei valori è descritto molto più precisamente dal concetto di auto-organizzazione.
 
 
 
Warren Sturgis McCulloch studiò i valori e le scelte che compiamo analizzando il sistema reticolare di attivazione, posto sul tronco encefalico, e scoprì che il modo migliore di descriverlo era presentarlo come un’ ‘eterarchia’ piuttosto che come una gerarchia. Un’ eterarchia è un po’ come un comitato dove i partecipanti si parlano e si ascoltano reciprocamente, e così arrivano ad un consenso generale circa l’importanza delle attività in un dato momento.
 

Per necessità, il sistema deve avere una sovrabbondanza di controllo potenziale cosicché il possesso delle informazioni necessarie e urgenti fa sì che l’autorità si costituisca in quella parte che la detiene. Questa struttura ha funzionato così bene nel corso dell’evoluzione, senza aver bisogno di evolversi essa stessa, che può essere indicata come la soluzione naturale all’organizzazione del comportamento adeguato.          (W. S. McCulloch)

Visto in un momento specifico, il nostro sistema di valori funziona come una gerarchia, ma se si osservano le nostre scelte nel corso del tempo, ci si accorge che la gerarchia non è affatto rigida, e si adatta alle diverse necessità.
 

La mente cosciente tende a pensare in termini di gerarchie, mentre le istanze inconsce sono eterarchiche. (Steve Andreas) 

Abbiamo spesso sperimentato che, di fronte ad un problema, fare una pausa o “dormirci su” è di grande utilità. E questo succede perché la pausa o il sonno fanno dileguare qualsiasi approccio cosciente che non abbia funzionato,  e consente all’eterarchia di riprendere il sopravvento e di trovare una soluzione. Perché questo è il punto: non sempre permettiamo al nostro sistema etararchico di lavorare nel modo migliore.

Anche l’Esercito Israeliano, uno dei più avanzati al mondo, utilizza nell’organizzazione dei gruppi operativi il principio dell’eterarchia, in modo che il comando delle operazioni vada alla persona più adatta in quella situazione.

Se pensate di non conoscere i vostri valori, potete fare il seguente esperimento:

  • ponetevi all’interno di una determinata situazione (nella realtà o con l’immaginazione, non c’è differenza) e verificare quanto vi trovate a vostro agio: questo vi darà la misura di quanto siano importanti per voi alcuni valori
  • pensate all’ultima volta in cui avete tenuto un comportamento di cui non siete soddisfatti. Qual è il valore che vi ha spinto a mettere in atto quel comportamento? E quali valori avete momentaneamente accantonato in quell’occasione?
 
Trasformare se stessi
 

Trasformare se stessi con la programmazione neurolinguistica

Maria Soldati e Fabrizio Pieroni

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *